mercoledì 29 gennaio 2014

Una storia urbana: vicissitudini di un incarico pubblico

Questa serie di Foto mostrano le immagini della Piazza del Municipio di Sant'Elia a Pianisi (CB) , prima che mi occupassi del suo intervento di modifica . Ci sarebbe tanto da dire ma al momento esprimerò solo  alcune motivazioni che ne hanno dettato l'intervento progettuale. Se si osservano le foto storiche della piazza la stele ai caduti era stata negli anni , sempre lasciata libera da interferenze linguistiche e stilistiche , fino agli  anni 70. Non so chi ne abbia curato l'aspetto ma l'intervento così pesante, realizzato con blocchi a spessore di pietra, rendeva secondario, l'argomento principale della piazza,  e  con dislessia rappresentativa, frammista a simboli e lampioni,  la stele  quasi scompariva . Intorno agli alberi la forma convessa delle panche sempre in pietra era un disincentivo alla comunicazione ed all'incontro respingendo ogni minimo approccio aggregativo. Quando mi fu commissionato l'intervento , al principio questa parte della piazza riservata al monumento ai caduti non doveva essere compresa ma ad un primo progetto che metteva graficamente  in comunicazione quasi direttamente la Piazza della Chiesa Madre con Piazza Municipio percorrendo le due Rue : LUNGA E GIANGRAZIA, si dovette optare a causa della inagibilità di Piazza della Chiesa madre, in seguito alle conseguenze del terremoto del 2002, per interessare nel nuovo progetto anche la piazzetta ai caduti.
L'idea progettuale nacque dalla mia  memoria storica della RUA  LUNGA che aveva caratterizzato indelebilmente  la mia 'infanzia . Ricordavo, infatti, che ogni volta che diluviava a Sant'Elia, la RUA  era impraticabile a causa di un fiume d'acqua che da essa , partendo da monte si riversava nella piazza del MUNICIPIO. Da questo input studiai due rivoli simbolici, fatti di pietre policrome, che ondeggiando lungo le due rue si riversavano nella piazza, con circonvoluzioni armoniche ed intersecantisi fino a gettarsi nella fontana di pietra, che per l'occasione veniva ricollocata nella sua posizione originaria . Si cercò al contempo di alleggerire visivamente la piazzetta del monumento e si auspico una pavimentazione omogenea che coinvolgesse anche parte del corso UMBERTO. Fin qui tutto bene ma per tutta una serie di errori e circostanze che non sto qui ad enumerare il progetto pur essendo un esempio di attenta capacità progettuale , non ha avuto il successo sperato, in primis per le pretese di un'amministrazione che benché avveduta sul recupero, non aveva saputo far collimare la richiesta dell'utilizzo delle pietre per la pavimentazione , con la viabilità carraia  di Corso Umberto e della Piazza. Personalmente ritenevo che si sarebbero dovuti prima preoccupare di declassare la Strada  Statale e  la piazza ad una viabilità pedonale o quanto meno leggera, prevedendo di impegnarsi nel completamento della Bretella che avrebbe permesso  al traffico pesante di Bypassare il centro del Paese. Seconda considerazione importante motivata da osservazioni mie e del tecnico comunale e che la pietre non avrebbero potuto resistere ad una sollecitazione di autoarticolati, trattori, pullman , spazzaneve.
L'ostinazione di volere la pavimentazione in pietra fu ribadita anche con un esposto, al momento che in qualità di direttore dei lavori cercai di far realizzare i motivi che disegnavano la piazza con sampietrini anziché pietre policrome. Altro errore dovuto all'impresa questa volta è, che ,benché si fossero trovate sul mercato delle qualità di pietre ( Quella DI LUSERNA ) molto resistenti alla compressione , esse, pur essendo stato specificato  nei disegni esecutivi e nel capitolato lavori che si  sarebbero dovute allettare su sottofondo di cemento  a sua volta steso su massetto di cemento a spessore con rete elettrosaldata , alla stregua di una pavimentazione in gres, le pietre vennero allettate su sottofondo di sabbia  e cemento quasi a secco , così come si allettano i sampietrini e dalle foto lo si può evincere. Mia responsabilità è stata la distanza da Sant'Elia e, sebbene avessi espresso il desiderio, per una migliore esecuzione dei lavori , di poter nominare ufficialmente un direttore dei lavori in Loco , mi fu negata questa richiesta, pur asserendo che non avrei preteso minimamente un euro in più della progettazione visto che, per legge, quando si ha un incarico parziale si avrebbe diritto al 25 % in più sull'onorario. La mia  lontananza dal cantiere, anche supportata da visite settimanali, ha dato all'impresa la possibilità di gestire la posa nel modo che credeva più opportuno e le foto che ho allegate mi sono state consegnate postume, a fine lavori da una persona , che era stata incaricata di seguire i lavori da parte mia ma che non ha avuto la forza di schierarsi contro l'impresa e l'opinione pubblica inferocita per il ritardo dell'andamento dei lavori.
Altre circostanze incresciose durante questa realizzazione furono le dimissioni del Sindaco , la Nomina del Commissario prefettizio, l'allontanamento da parte di quest'ultimo del Tecnico del Comune e la nomina di Un altro Tecnico poco  interessato dal momento che il suo ruolo sarebbe stato a breve termine .
Queste sono le circostanze principali che hanno decretato il fallimento del progetto ed il ritorno dopo solo due anni allo smantellamento delle pietre con il ripristino di sampietrini.
La piazza è stata completamente divelta , le luci che delimitavano  le circonvoluzioni dei festoni  di pietra eliminate ma ancor più , quei  corpi illuminanti che potevano essere salavi, lungo la pavimentazione di RUA LUNGA E RUA GIANGRAZIA  sono inesorabilmente spenti , così come sono spenti i fari sulla piazzetta del monumento perché a qualcuno davano fastidio agli occhi , stando seduti sulle panche e nell'osservare curiosamente i passanti. Spenti sono anche i quattro lampioncini che scandiscono il ritmo della seduta in Granito rosso, intorno alla stele.
Le stesse panche erano state disposte in modo che incentivassero momenti sociali e la conversazione ed erano disposte prossemicamente  quasi tutte ad angolo rivolte verso la piazza e non verso la strada . Anche queste sono state girate oppure, alcune, eliminate per consentire a chi si fosse seduto di essere maggiormente in vista del Corso per poter spettegolare maggiormente sui passanti anziché conversare.
Le problematiche unite alla mancata manutenzione hanno fatto di un buon progetto solo un buon ricordo.
PECCATO.

Concludo dicendo che, con le soluzioni progettuali prese, la piazza del MONUMENTO, unitamente alla piazza del MUNICIPIO e Corso UMBERTO formavano un tutt'uno, che prospetticamente dava della composizione un'immagine molto ampia,  senza soluzione di continuità, facendo sembrare lo spazio dilatato e  molto suggestivo.